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Quando ero piccola il mio papà usava spesso la parola barlesc per indicare tutte le inutili cianfrusaglie senza valore che avevo in giro. Apro subito una parentesi per chi non è delle mie parti: barlesc è un termine dialettale e si pronuncia con la è aperta e sc dolce, come in “sciare”. Chiusa parentesi.

Ho sempre avuto la passione per gli hobby creativi… ma alla fine erano solo barlesc. Ma anche un barlesc, se fatto con amore e per uno scopo, può avere un valore! …e allora perché non fare di una mia passione un gesto di solidarietà?

Tutto è iniziato con una cosa brutta: la scoperta di una malattia rara non ancora diagnosticata al nostro piccolo Giulio nel 2007. A Natale del 2009 ho pensato di fare dei lavoretti a mano  per  raccogliere una piccola somma da donare all’ Istituto Besta come sostegno alla ricerca sulle malattie rare dei bambini. Con un piccolo gioco di parole era un modo di trasformare la sensazione di inutilità di fronte a questa situazione in qualcosa di utile, usando… degli inutili barlesc! Il primo anno ho fatto solo degli angioletti, poi negli anni successivi, trascinata dal successo dell’iniziativa e dalla mia passione di imparare tecniche nuove, la proposta si è arricchita. Alla fine ho deciso di raccogliere in questo “catalogo” online (quasi) tutti i lavori che ho fatto e che sto facendo.

Non sono sola in questa iniziativa: non posso non ricordare chi mi aiuta con idee e collaborazione in questo ormai “nostro” impegno. Un grazie  particolare a Giancarla, Federica e Lorenza.

Grazie anche alla mia famiglia che mi sostiene e al creatore di questo sito, mio marito Zaccheo.

Spero che i miei barlesc ti piacciano: se è così fammelo sapere.

Cinzia